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Autore Samuel Fuller
aguirre

Reg.: 07 Ott 2001
Messaggi: 8325
Da: Reggio Calabria (RC)
Inviato: 25-04-2002 22:39  
Il tavolo sul quale mi piazzo e' grande, di quei tavoloni in legno massiccio delle pizzerie, posiziono il sacco nero, apro la cerniera e metto dentro il caricatore ed il resto, poi infilo le mani dentro e mi concentro totalmente sui miei polpastrelli, nessuna immagine, solo quelle mie mentali, mentre sento sulle dita il lato liscio della pellicola e quello poroso.
Mentre sono ad occhi bassi e totalmente impossibilitato a qualsiasi movimento, vedo tre ragazzi che si piazzano giusto accanto a me.
Ora non vorrei passare per scontroso, ma se sono al lavoro non amo essere distratto, guardo di sbieco gli intrusi e continuo a pasticciare sul mio caricatore.
"Ahh.... ti abbiamo preso con le mani nel sacco!!!" dice uno dei tre per attaccare bottone.
Ora anche se fosse stata la prima volta che avessi sentito questa battuta non avrei riso perche' avevano osato sedersi al mio tavolo, ma ciò premesso era una battuta che sentivo almeno dieci volte al giorno; abbasso la testa e cerco di concludere le mie operazioni.
Dai loro discorsi intuisco che sono comparse e che devono preparare dei castelli con le carte che saranno inquadrati.
Lo spiritoso comincia col primo piano di carte, ma non c'e' verso di mettere il secondo piano, ci riprova, ma niente da fare, allora un altro tira fuori della polverina e la sistema giusto accanto a me, poi allunga una striscia, poi guarda gli altri e ne piazza altre due, tutte sotto me, gli altri guardano e pregustano.
Vi ho mai detto che sono allergico?
Bhe se non ve l'ho mai detto ve lo dico ora: comincia a prudermi maledettamente il naso, sento il formicolio che mi sale fin sopra il palato.
Faccio un rapido conto delle mie possibili sventure strettamente connese alla mia incipiente rinite: se stranutisco faccio fuori tre belle strisce ed e' un bel costo, anche se avevano un pusher amico e l'avevano pagata poco, se tiro fuori le mani per tapparmi il naso, faccio fuori il girato di due ore di lavoro, e non posso neanche tirare fuori la mano per agire sulla calcolatrice e valutare scientificamente il rapporto costi-ricavi.
Finsco l'operazione in tempo record, passo il nastro telato, tiro fuori la mano e starnutisco senza danni.



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Il cinema non e' una fetta di vita: il cinema e' una fetta di torta.

A.H.

[ Questo messaggio è stato modificato da: aguirre il 25-04-2002 alle 22:52 ]

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aguirre

Reg.: 07 Ott 2001
Messaggi: 8325
Da: Reggio Calabria (RC)
Inviato: 26-04-2002 19:56  
Mi riavvicino al set, Fuller scruta tutto, ha il suo sigaro penzolante dalla bocca, è spento, non glielo ha detto nessuno di farlo, ma appena era entrato nella sala lo ha subito spento per non impastare le luci.
Trintignat si avvicina a Faustino, gli gira intorno, parla in francese ed il ragazzo gli risponde bofonchiando spezzettate parole in italiano,il silenzio è assoluto, non avevo mai visto una magia del genere.
Fausto è seduto ha lo sguardo impietrito, sente il padre che lo accusa del suo tradimento, tiene le mani basse, timoroso, poi Trintignant si alza e gli da uno schiaffo secco, sembra tutto perfetto.
Fuori una leggera pioggia cade curiosa, la pelle mi si accappona, non colgo il senso delle parole, sento solo che in quel momento, non so perche', non so quale elemento abbia predominato, ma sentro che è passato qualcosa che avrei portato per sempre con me.
"Scintilla" il macchinista e seduto scompostamente su una cassa e si finge indifferente, ma ha gli occhi lucidi.
Fuller muove con un sorriso appena accennato il suo sigaro.
Amelio si alza e da' lo stop.
Certo che mentre io cambiavo il caricatore si erano dati da fare per la storia dello schiaffo, non mi ero accorto di niente, nulla a che fare con i ciack precedenti, poi vedo Faustino che se ne va dolorante tenedosi la guancia.

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"Se io non ci fossi
mi mancherei un casino"
Aguy

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aguirre

Reg.: 07 Ott 2001
Messaggi: 8325
Da: Reggio Calabria (RC)
Inviato: 26-04-2002 22:59  
Ora, non vi immaginereste mai di cosa si possa discutere in un set cinematografico, ci sono delle cose che sfuggono a tutti, piccoli dettagli che mai nessuno noterà, eppure ci si arrovella e si angustia la vita degli altri per queste cose, bisognerebbe avere fiuto e tenersi a distanza da certe cose, capire e svicolare rapidamente se si toccano di questi tasti; non so se adesso io abbia acquisito una qualche abilità a non farmi invischiare in discussioni sterili, ma da giovane sicuramente non avevo alcun talento a riguardo.
Guardo Amelio e Nando, l’assistente operatore, stanno discutendo su qualcosa che non riesco a focalizzare in pieno, sono seduti al tavolo dove discutevano prima Trintignant e Fausto, guardano la sedia dove era seduto pochi istanti prima il ragazzo, ma non colgo bene il senso, mi avvicino un attimo e come un ragno che ha appena catturato la sua preda , Nando mi domanda:” Tu che ne pensi?” La questione sulla quale si dibatteva era: nella situazione in cui Fausto si alzava dalla sedia lasciandola vuota, era corretto spostare il fuoco in avanti, come aveva fatto l’assistente operatore o bisognava lasciare sfuocato come riteneva più corretto Amelio, personalmente non solo al momento non riuscivo a farmene una mia idea, ma anche adesso ripensandoci riesco ad arrivare una conclusione a riguardo. Temo che nessuno che abbia visto il film si sia stracciato le vesti pensando che la scelta era stata disonorevole, ma tuttavia adesso ritengo che i dettagli non diano sostanza, ma sapore alle cose, che piccole cose impercettibili alla fine scatenino una magia inconsistente: una piccola sfocatura, un movimento brusco della macchina da presa, uno schiaffo vero, non li percepisci in pieno, ma talvolta ti toccano dentro, ti spiazzano. Ma queste cose le so ora, non allora, quindi cercavo una via d’uscita per togliermi dall’imbarazzo, non volevo dare torto a nessuno e non mi veniva in mente nulla di sensato.



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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 27-04-2002 11:57  
questo non è un racconto... è davvero cinema. La cosa che mi emoziona di più sono proprio "questi piccoli dettagli che danno il sapore". le immagini che susciti sono immagini visive quasi viste in un film... sarà l'amore e la passione con cui racconti e con cui hai vissuto (o ti ricordi di aver vissuto) quei momenti che fanno davvero la differenza. personalmente quando mi appasiono per un qualcosa non posso fare a meno di vedere il racconto per inquadrature e per costruzione visiva (ormai è una deformazione irrimediabile) ma delle cose che stai raccontando farei volentieri un film...
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"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 27-04-2002 12:03  
quote:

” Tu che ne pensi?” La questione sulla quale si dibatteva era: nella situazione in cui Fausto si alzava dalla sedia lasciandola vuota, era corretto spostare il fuoco in avanti, come aveva fatto l’assistente operatore o bisognava lasciare sfuocato come riteneva più corretto Amelio



Io sono decisamente d'accordo con Amelio. non ha senso correggere un'inquadratura per così poco. soprattutto perchè queste correzioni risultano davvero "tecniche" e spostano subito l'attenzione sulla natura correttiva di questi interventi... questo discorso vale soloper chi se ne accorge,,, io queste cose le vedo ed è raro che mi piacciano...
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aguirre

Reg.: 07 Ott 2001
Messaggi: 8325
Da: Reggio Calabria (RC)
Inviato: 27-04-2002 12:42  
quote:
In data 2002-04-27 12:03, mattia scrive:
quote:

” Tu che ne pensi?” La questione sulla quale si dibatteva era: nella situazione in cui Fausto si alzava dalla sedia lasciandola vuota, era corretto spostare il fuoco in avanti, come aveva fatto l’assistente operatore o bisognava lasciare sfuocato come riteneva più corretto Amelio



Io sono decisamente d'accordo con Amelio. non ha senso correggere un'inquadratura per così poco. soprattutto perchè queste correzioni risultano davvero "tecniche" e spostano subito l'attenzione sulla natura correttiva di questi interventi... questo discorso vale soloper chi se ne accorge,,, io queste cose le vedo ed è raro che mi piacciano...



in effetti la discussione era stata lunga ed al momento non ne percepivo l'essenza......adesso sono d'accordo con Amelio ( e te)
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aguirre

Reg.: 07 Ott 2001
Messaggi: 8325
Da: Reggio Calabria (RC)
Inviato: 27-04-2002 12:45  
quote:
In data 2002-04-27 11:57, mattia scrive:
questo non è un racconto... è davvero cinema. La cosa che mi emoziona di più sono proprio "questi piccoli dettagli che danno il sapore". le immagini che susciti sono immagini visive quasi viste in un film... sarà l'amore e la passione con cui racconti e con cui hai vissuto (o ti ricordi di aver vissuto) quei momenti che fanno davvero la differenza. personalmente quando mi appasiono per un qualcosa non posso fare a meno di vedere il racconto per inquadrature e per costruzione visiva (ormai è una deformazione irrimediabile) ma delle cose che stai raccontando farei volentieri un film...



inutile dire che mi piace raccontare le cose ed in diversi mi dicono che ho un modo visivo di scrivere, penso abbiano ragione, certo che se poi racconto un avvenimento riguardante il cinema, mi appassiono ancora di piu' ^_^
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KaiserSoze


Reg.: 02 Ott 2001
Messaggi: 6944
Da: Quartu Sant'Elena (CA)
Inviato: 27-04-2002 14:06  
Agui non ci crederai ma ho letto tutto

Sono pronto per l'interrogazione

A parte gli skerzi, mi piace molto il tuo racconto, poi scritto in modo molto suggestivo.
_________________
Quando la porta della felicità si chiude, un'altra si apre, ma tante volte guardiamo così a lungo a quella chiusa, che non vediamo quella che è stata aperta per noi.

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aguirre

Reg.: 07 Ott 2001
Messaggi: 8325
Da: Reggio Calabria (RC)
Inviato: 27-04-2002 14:22  
quote:
In data 2002-04-27 14:06, KaiserSoze scrive:
Agui non ci crederai ma ho letto tutto

Sono pronto per l'interrogazione

A parte gli skerzi, mi piace molto il tuo racconto, poi scritto in modo molto suggestivo.




grazie, ma nn pensare di cavartela cosi', continua ancora un pochino, nn spaventarti finisce, prima o poi finisce
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aguirre

Reg.: 07 Ott 2001
Messaggi: 8325
Da: Reggio Calabria (RC)
Inviato: 27-04-2002 16:41  
Ero davvero stanco ed infreddolito, cercavo ragioni per resistere, avevo le gambe indolenzite e pesanti, mi tirai su al pensiero del Play Boy che mi attendeva a casa, la Play mate del mese del paginone, credo si chiamasse Cindy, Hellen o qualcosa del genere, tutte le ragazze del paginone centrale si chiamano Cindy o Hellen.
Di fronte a me un manifesto degli anni cinquanta, una pubblicità di lamette da barba: un sole sorridente che si faceva la barba con la didascalia: “Fai di ogni tua barba una totale eclissi”; non so perché mi piacciano così tanto le pubblicità anni cinquanta, non ricordano la mia infanzia, non ero nato allora, forse mi sembrano semplici, innocenti.
“Ah pischello, te vole er dottore americano”
“Scintilla” sorride un poco, ha ancora gli occhi arrossati per la scena dello schiaffo, io faccio finta di non notarlo, so che non lo sopporterebbe: un macchinista vecchio stampo come lui non ammetterebbe mai di essersi commosso durante una scena di un film.
Sorride ancora e mi indica col pollice il balcone, poi mi mette una mano sulla spalla “Er maestro vole fare una foto co te, dice che glie stai simpatico”.
Vado sul balcone, fa freddo la pioggia e’ sempre sottile, Sam mi aspetta e sorride, poi mi spiega che gli farebbe piacere avere una foto con me, Antonio, un mio amico che lavorava sul set ed Amelio, dovevano fare un servizio su di lui sui “Caieux du cinema” e lui avrebbe voluto questa foto sulla copertina, gli piaceva l’idea di una foto sua con dei giovani cineasti.
Io strabuzzo gli occhi, mi sentivo a piena regola il ragazzino del set, mi aspettavo che in anagrafe al Comune avessero messo sulla mia carta d’identità: Professione: “ultima ruota del carro del set”.




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A.H.

[ Questo messaggio è stato modificato da: aguirre il 27-04-2002 alle 16:41 ]

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aguirre

Reg.: 07 Ott 2001
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Da: Reggio Calabria (RC)
Inviato: 27-04-2002 17:11  
Arrivano Gianni ed Antonio, ci piazziamo in posa e sorridiamo come si può sorridere alle quattro del mattino dopo una nottata di lavoro, Sam credo avesse il sigaro anche in quella foto, ma non ci giurerei, questa foto adesso è impolverata su uno scaffale proprio sopra la mia scrivania in questo momento, ma non ci penso neanche di andare a guardarla, rovinerei tutto, ho gli occhi pieni di quella notte.
Sam ci saluta e ci abbraccia come fossimo vecchi amici, quella è l’ultima volta che lo vidi.
Si finiscono di girare le ultime scene, poi il panorama si colora di una luce violetta che si tramuta in ambrata in pochi minuti, i macchinisti e gli elettricisti smontano il set e riportano il bar alla condizione iniziale, mi sento il cuore svuotato.
In lontananza vedo il cognato di “Scintilla” ha abbrancato la segretaria di produzione, la tiene vicino a se con una mano, ha lo sguardo emozionato, non sento le parole, ma vedo che mima il cornetto che si tuffa nel cappuccino.
Il giorno dopo gli domandai di che gusto avesse quel cappuccino dopo tanta attesa, ma mi rispose che era troppo stanco e non ce l’aveva fatta ad andare al bar.

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aguirre

Reg.: 07 Ott 2001
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Da: Reggio Calabria (RC)
Inviato: 27-04-2002 17:11  
Dopo un bel po’ di tempo, ero a casa di un amico, partecipe di quella nottata, riceviamo una lettera da parte di Fuller, non ricordo le altre cose che diceva, ma una la ricordo: Do you remember when Melìa was shooting?”.
Ridemmo parecchio a quella lettera, forse sorridemmo di una grafica così simile alla pronuncia americana di Amelio, premonitrice della pronuncia calabrese “lamerica” nel film che avrebbe girato più avanti, ma la cosa che mi colpì maggiormente fu che un uomo che ha fatto la storia del cinema classico statunitense si ricordasse di quella magia che ci prese tutti in una fredda, nebbiosa notte.
Qualche anno fa mi metto, al lavoro, a dare una scorsa al “Sole 24 ore”, come faccio sempre, o per meglio dire come dovrei fare, comunque,dopo avere la guardato la parte più connessa al mio lavoro, l’occhio mi cade su un trafiletto, non so se percepii il viso noto, o guardai perché sapevo che in quella parte del giornale si parla di cinema, ma lì guardai “Nella giornata di ieri si è spento nella sua casa di Los Angeles il regista americano Samuel Fuller”, non sai mai come ti toccano certe cose, come fai a spiegare che ti viene a mancare una persona che hai visto solo qualche volta e che stava dall’altra parte del globo?
Presili ritaglio ed ingrandii col fotocopiatore la sua foto fino a sgranarla, la chiusi nel cassetto per avere un’ultima cosa di lui, aveva ancora una bellissima testa bianca, un sorriso malizioso ed una stupenda faccia da anarchico

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aguirre

Reg.: 07 Ott 2001
Messaggi: 8325
Da: Reggio Calabria (RC)
Inviato: 27-04-2002 17:12  
FINE

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A.H.

[ Questo messaggio è stato modificato da: aguirre il 27-04-2002 alle 17:13 ]

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KaiserSoze


Reg.: 02 Ott 2001
Messaggi: 6944
Da: Quartu Sant'Elena (CA)
Inviato: 27-04-2002 17:57  
Bellissimo racconto agui
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Grabbi
ex "Loserkid"

Reg.: 15 Feb 2002
Messaggi: 7197
Da: legnano (MI)
Inviato: 27-04-2002 18:19  
mah secondo me S. Fuller è un grande!

(sempre a disposizione, agui )
_________________
"Mi disse urlando che solo io potevo salvare la terra. Cososcevo bene lo sguardo di un uomo disperato.
A casa ho uno specchio."

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